L'antica questione se una dieta strettamente vegetariana (o vegana) possa indebolire le ossa è stata oggetto di una nuova ricerca condotta in Australia, con risultati che possono essere interpretati sia in un senso che nell'altro.
Lo studio avrebbe infatti dimostrato che i vegetariani stretti, o per meglio dire i vegani, avrebbero mediamente una densità delle ossa inferiore rispetto a chi non segue una tale dieta.
In sostanza, le ossa dei vegani sarebbero meno dense delle ossa dei carnivori.
E questo sembrerebbe segnare un punto a favore dei detrattori delle diete vegetariane.
Lo vedete, dicono i carnivori ai vegetariani, che a non mangiare carne vi vengono le ossa meno dense?
Ma in realtà la ricerca segnala anche che tale minore densità non comporta alcuna differenza di tipo clinico.
E cosa importa, rispondono quindi i vegetariani ai carnivori, la qualità della vita è la stessa, e anzi migliore. Si vede che la densità è minore ma la qualità della massa ossea è migliore.
Lo studio è stato pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, ed è stato condotto su 2.749 soggetti 1.880 donne e 869 uomini.
E' risultato che i vegetariani avevano una densità ossea inferiore del 4% rispetto a coloro che mangiano anche carne.
Il dato appare maggiore nei vegani, che non mangiano nessun tipo di alimento di derivazione animale come uova, latte e latticini.
Nei vegani la minore densità ossea si è rivelata del 6%.
I ricercatori hanno però rilevato che non si è segnalata praticamente differenza tra i mangiatori di carne e i vegetariani che non mangiano carne e pesce che però includono nella loro dieta anche le uova e i formaggi.
I risultati dello studio, affermano i ricercatori, suggeriscono che una dieta vegetariana, in particolare per le diete vegane, è associata a una minor densità minerale ossea.
La conclusione finale precisa che "l'importanza dell'associazione è clinicamente insignificante", cosa che potrebbe sollevare qualche dubbio sull'importanza di tutta la ricerca nell'annoso dibattito tra vegetariani e no sulle conseguenze di certe scelte alimentari sulla salute delle ossa.
Per quanto riguarda l'osteoporosi, intesa come patologia, cnviene ricordare che essa è provocata da una progressiva riduzione della massa ossea in termini di quantità, con conseguente aumento della suscettibilità alle fratture, in casi estremi anche per traumi minimi.
Dall'età di 25/35 anni tutti tendiamo a perdere contenuto calcico dallo scheletro.
La prevenzione della perdita eccessiva di massa ossea richiede un corretto stile di vita, che preveda l'attività fisica e corregga l'alimentazione errata, anche con una giusta integrazione nel caso fosse necessario.
La vita all'aria aperta è sicuramente di grande aiuto: i raggi del sole aiutano infatti il nostro organismo a produrre la vitamina D, che facilita l'assorbimento del calcio.
È molto importante cercare di fare del movimento: l'attività fisica regolare, oltre a mantenere pronti i riflessi, rinforza i muscoli e le articolazioni e aiuta a mantenere la massa dell'osso costante.
Purchè naturalmente sia adeguata alle proprie forze: cominciare con attività leggere come le passeggiate, per poi eventualmente passare a qualcosa di più impegnativo. Sono consigliati il nuoto, lo yoga e il tai chi per aiutare il coordinamento e l’equilibrio.